Cappella dell’Immacolata e di San Longinos

Già immersi nelle cappelle laterali dobbiamo fare uno sforzo fantasioso per ricreare la Chiesa Primitiva, se guardiamo in alto vediamo come si ergerebbe la grande cupola all’estremità opposta del tempio, Questa cupola di dimensioni maggiori rispetto alla stessa Cattedrale Diocesana affondò a inizio Novecento. Essere all’aperto per quasi 100 anni con il deterioramento che ciò ha causato. È l’inizio del secolo quando la Confraternita lo ricopre e inizia a recuperare questo spazio a partire dal XVII secolo con le sue pitture murali e la sua cornice scultorea scolpita in situ nell’arenaria.

La prima delle cappelle che vi presentiamo è dedicata all’Immacolata, si tratta di un insieme di dipinti geometrici di natura ornamentale, per lo più con elementi vegetali tipici del barocco andaluso e intonaci scolpiti in situ, essendo unici e diversi in ogni cappella, risalente al XVI-XVII secolo, i dipinti sono stati recuperati grazie al fatto che erano nascosti sotto una calce e grazie al nostro fratello Jesús González Clares, laureato in conservazione e restauro dei beni culturali presso l’Università di Siviglia, sono stati recuperati.Con grande maestria ha saputo non solo recuperare ma anche reintegrare le lacune pittoriche esistenti.

Nella sua composizione possiamo vedere come le foglie cadute racchiudono un arco semicircolare che contiene al suo interno una tenda, rivelando il cielo che lascerà il passo dalla vita celeste a quella terrena, avvicinandoci alla Vergine Immacolata. Nella sua parte superiore, sostiene due angeli musicali su ciascun lato che rappresentano le lodi della Vergine, uno con un’arpa che simboleggia l’armonia e la tranquillità e l’altro con una chitarra che rappresenta la gioia.

Tutto questo incentrato su una rottura di gloria tipica del barocco che emula lo Spirito Santo.
A presiedere tale pala d’altare barocca troviamo l’Immagine della Vergine Immacolata che, sebbene la Vergine sia contemporanea, si ispira ai grandi maestri del barocco granadino del XVII e XVIII secolo, l’effigie dell’Immacolata si presenta con splendidi intagli in le sue pieghe sotto forma di abiti color bianco e azzurro su una nuvola di angeli sorretti da una larga base di ciottoli barocchi dorati in oro fino e con ricchi stufati, l’autore dell’opera Mr. Alberto Chica Camaraque ha saputo con grande maestria rappresentare fanciulla vergine con le mani giunte e lo sguardo basso, espressione candida e dolce, è bello calpestare la falce di luna l’apocalisse 12 “Un segno meraviglioso apparve in cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e con una corona di dodici stelle sul capo.
L’Immagine dell’Immacolata è proprietaria della confraternita grazie al fatto che si riprende il 21 novembre 2021 con decreto sotto il pontificato del Vescovo di Guadix Don Francisco Jesús Orozco mengibary per motivi del Parroco di Santiago Don Pedro Aranda Garrido, la Venerabile Archicofradía de la Purísima Concepción appartenente alla nostra parrocchia di Señor Santiago e risalente alla sua fondazione nel XVI secolo, anche se fu rifondata il 1° dicembre 1739, che perse la sua attività durante la guerra civile spagnola, evidenziando le gioie e indulgenza concessa il 16 gennaio 1740 da papa Clemente XI, Bolla che si vede nei documenti allegati insieme allo statuto dell’audioguida.

La seconda delle nicchie che troviamo all’interno di questa cappella laterale corrisponde a San Longinos, l’immagine di don Juan Manuel MiñarroLopez, che fa parte del Mistero della Presentazione al Popolo (Ecce homo). Il centurione Gaio Cassio Longino, già in un gesto compassionevole con il Reo, ci avverte della sua successiva conversione quando con una lancia trafisse il costato di Gesù sulla Croce dal suo corpo, un torrente di acqua e sangue gli bagnò il volto e miracolosamente guarì i suoi occhi e si convertì. “Quest’uomo era proprio figlio di Dio” San Marco 15, per poi essere martirizzato per decapitazione, che lo fa stare sugli altari come nella stessa Basilica di San Pietro in Vaticano con una grande scultura marmorea dello stesso Gian Lorenzobernini, la sua leggenda durò diversi secoli dopo in parte per i fatti naturali che vengono dati alla santa lancia o lancia del destino come esempi, la prima crociata alla conquista di Gerusalemme o il desiderio del fuhredolfhitler di possederla. Immagine che invita alla conversione, lasciare il peccato è pentimento e volgersi a Cristo con fede (Efesini 2,8). Successivamente scopriremo l’altare e la pala d’altare maggiore dove si trova la Sacra Immagine della Vergine delle Lacrime.